Il Naviglio Brenta
L'importanza e la vivacità dovuta alla presenza del Naviglio Brenta è testimoniata dalle numerose Ville Venete che si affacciano e dai loro parchi dagli alberi secolari.
Il Brenta era la via di comunicazione con Venezia e numerose erano le imbarcazioni per il trasporto delle merci, delle persone e per il traghetto da sponda a sponda. Su tutte spiccava il Burchiello, una ricca imbarcazione che veniva trainata da animali dalle rive del Brenta. La parte coperta, per proteggere dalla pioggia, dal vento e dal sole, era finemente decorata.
Ancora oggi il Brenta è percorribile con imbarcazioni, grazie alle storiche conche di navigazione e ai ponti mobili. Si presta ad essere apprezzato anche in sella alla bicicletta, così come gli altri corsi d'acqua che hanno definito il paesaggio.
Il territorio di Mira, infatti, come gran parte del territorio a confine con la laguna di Venezia, ha subito nel tempo notevoli interventi da parte dell'uomo.
All'origine era l'esigenza di preservare il delicato equilibrio delle acque a Venezia, in modo che le acque dolci dei fiumi, trasportando sabbia e detriti, non prevaricassero sull'acqua salata del mare, interrando così la laguna. Il Brenta, in particolare, era causa di rovinose inondazioni, spesso provocate dai nemici della Serenissima.
E' rimasto nella storia il taglio sul fiume effettuato nel XII secolo dai padovani, in lotta contro Venezia, la cui vasta inondazione impaludò e rese insalubre anche il territorio in cui si ergeva il monastero benedettino di S. Ilario provocando così il declino e l'abbandono dell'abbazia che per alcuni secoli era stata centro di propulsione economica e sociale.
La Serenissima estese il controllo sui territori a confine con la laguna e a intervenne spesso sul fiume Brenta per evitare gli straripamenti.
Queste esigenze hanno plasmato il territorio di Mira, cosicché ora si possono osservare oltre al Naviglio Brenta, i canali realizzati dalla Serenissima del Taglio e del Taglio Nuovissimo, la Seriola, fonte di acqua potabile per la città di Venezia, l'argine di conterminazione lagunare.
Per quanto riguarda l'origine del nome Brenta, la cosa è controversa. Sappiamo, però che ai tempi di Tito Livio e di Augusto il fiume veniva chiamato Medoacus, che secondo alcuni va interpretato con medio "in mezzo" e lacus "lago".
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